La notte oscura dell’anima è una profonda crisi spirituale, esistenziale e psicologica che si manifesta quando tutti i vecchi riferimenti interiori crollano. È un momento in cui la persona si sente persa, vuota, separata dalla luce, da Dio, dal suo scopo o dal senso stesso della vita.

Origine del Termine
Il termine nasce da San Giovanni della Croce, mistico e poeta spagnolo del XVI secolo, che descrisse un periodo di aridità spirituale in cui l’anima non percepisce più la presenza divina e attraversa un deserto interiore. Oggi, è diventato un concetto chiave nel cammino spirituale moderno, adottato anche in contesti laici o psicologici per indicare un’intensa crisi trasformativa. San Giovanni della Croce ha descritto questa esperienza nel suo libro. Per approfondirne la comprensione, trovi il libro qui: La Notte Oscura Dell’Anima: La Tua Luce Brillerà Nelle Tenebre – San Giovanni della Croce.
Notte Oscura dell’Anima vs. Depressione: Le Differenze Chiave
La notte oscura dell’anima (o notte buia dell’anima) indica una crisi interiore più profonda e marcata rispetto alla depressione.
La depressione si innesca solitamente a seguito di un evento specifico che risveglia una ferita interiore, portando a profonda tristezza e malinconia. A causa del malessere, la prospettiva individuale diventa predominantemente rivolta verso sé stessi, con una percezione spesso ristretta della realtà circostante.
La notte oscura dell’anima, invece, è di natura filosofica, ha a che fare con una profonda crisi d’identità che si manifesta principalmente sul piano spirituale. Si prova un’assoluta desolazione spirituale, in cui ci si sente completamente separati dal divino, dalla propria essenza. Questa fase spinge a porsi domande esistenziali profonde come: “Chi sono?”, “Perché sono qui?”, “Qual è il mio scopo?”, “Sono sulla strada giusta?”, “Mi riconosco in ciò che faccio?”, “Questo lavoro mi rispecchia?”, “Questa relazione mi sta facendo evolvere o ostacola il mio percorso?”. Questo processo può portare a una conseguente perdita di contatto con sé stessi e con le proprie guide spirituali.
Provoca un dolore esistenziale profondo e la sensazione di essere smarriti. Tutto ciò che prima si riteneva giusto per la propria vita viene messo in discussione. È uno scuotimento provocato dall’anima che intende guidarti verso il tuo vero percorso. Si avverte un vuoto carico di mistero, come se si stesse “morendo” per poi rinascere.
Sintomi comuni
Psico-emotivi
- Senso di smarrimento profondo
- Crisi di identità: “Chi sono? Che senso ha tutto questo?”
- Sensazione di vuoto interiore, mancanza di significato
- Perdita di interesse per tutto ciò che prima dava piacere
- Pianto improvviso, malinconia, disperazione
- Sensazione di essere tagliati fuori da tutto e da tutti, inclusi sé stessi
Fisici
- Estrema stanchezza, come se tutta l’energia fosse scomparsa
- Insonnia o sonno eccessivo
- Dolori diffusi, tensioni inspiegabili
- Sensazione di oppressione toracica o pressione nel cuore
Cognitivi
- Crollo delle certezze e delle convinzioni spirituali o personali
- Confusione mentale, incapacità di prendere decisioni
- Pensieri ricorrenti sul senso della vita, sulla morte o sul “non farcela”
Divergenze Sintomatiche
Spirituali
- Perdita del contatto con il proprio sentire profondo o con la guida interiore
- Difficoltà nella pratica di meditazione o connessione come prima
- Crisi nei confronti del Divino o delle pratiche spirituali
- Senso di abbandono da parte dell’universo, degli angeli, di Dio

Differenza tra Notte oscura dell’anima e Depressione
| Aspetto | Notte oscura dell’anima | Depressione |
|---|---|---|
| Origine | Spirituale / esistenziale | Psicologica / biochimica |
| Scopo profondo | Purificazione dell’ego, risveglio spirituale | Condizione clinica che richiede cura e supporto |
| Sensazione dominante | Vuoto sacro, smarrimento spirituale, perdita del senso superiore | Disperazione profonda, apatia, perdita di interesse verso tutto |
| Percezione della crisi | Senso di “morte dell’identità” per rinascere | Senso di impotenza, autosvalutazione, colpa |
| Connessione spirituale | Apparente assenza di Dio/Anima, ma in realtà preparazione al contatto autentico | Senso di isolamento totale, anche dalla parte spirituale (se presente) |
| Durata | Variabile, ma spesso legata a fasi del percorso interiore (6 mesi – 1 anno) | Può durare settimane, mesi o anni senza miglioramento spontaneo |
| Sensazioni fisiche | Affaticamento energetico, dolori sottili, ma accompagnati da intuizioni o visioni simboliche | Stanchezza cronica, alterazioni del sonno e dell’appetito, chiusura totale |
| Relazione con la crescita | Parte naturale e necessaria del percorso spirituale | Può bloccare il percorso di crescita se non affrontata |
| Possibile uscita | Attraverso resa, trasformazione e accettazione | Spesso richiede aiuto psicologico/medico + supporto relazionale |
I presagi della Notte oscura dell’Anima
I presagi che accompagnano l’inizio della Notte Oscura dell’Anima possono aiutarti a comprendere se stai vivendo questo processo:
- Un profondo senso di tristezza, spesso generato da una disillusione verso la propria vita, l’umanità o il mondo in generale. Si percepisce il desiderio di non voler più aderire a certi meccanismi culturali o sociali.
- Senso di distacco dalle persone vicine e non affini.
- Necessità di isolamento per ricaricarsi e fare introspezione.
- Ci si sente perennemente smarriti, come se fossimo destinati a un’esistenza di tormento o di aridità interiore.
- Siamo sopraffatti da un’angosciante impotenza e da una totale assenza di speranza.
- Si assiste a un indebolimento della forza di volontà e dell’autocontrollo, con la conseguenza di un’inerzia che impedisce di agire.
- Si manifesta un’apatia diffusa, e ciò che prima ci appassionava ora non genera più alcun piacere.
- Distacco quasi totale dal proprio Sé Interiore o dalla propria Anima.
Notte Sensitiva, la purificazione
San Giovanni della Croce parla proprio della purificazione di alcuni aspetti specifici che la persona, consapevolmente o inconsapevolmente, si ritrova ad affrontare per trasformare la propria natura interiore. Di seguito è riportato l’elenco di tutti gli aspetti che verranno messi in risalto.
Superbia Occulta
Quando si affronta la purificazione, si arriva a provare una qualche forma di soddisfazione per le proprie opere e per se stessi: un orgoglio travestito da umiltà. Si è quindi maggiormente propensi a correggere gli altri con durezza e impazienza, sia nella vita di tutti i giorni che nell’aspetto spirituale, in quanto ci si sente più avanti degli altri.
Ira Spirituale
Questa è l’irritazione, l’impazienza e la frustrazione che nascono quando non si cresce spiritualmente come si vorrebbe. Non si riesce a ricevere risposte dalle entità superiori, si vedono le altre persone agire male nella vita e non si riesce ad accettare questo comportamento.
Gioia Spirituale
Indica il desiderio smodato di emozioni spirituali, consolazioni, segni, numeri doppi e pace interiore costante. In pratica, si ricerca l’entità superiore nelle sensazioni.
Riconoscimento interiore ed esteriore
Si ricerca costantemente l’approvazione esterna e anche l’accertarsi, per il proprio cammino spirituale, del solo voler “sentirsi buoni”, “evoluti”, “diversi dagli altri” e infine “accettati”. Invece, in questa situazione, bisogna abbracciare il servizio silenzioso.
Attaccamento alla mente
È la tendenza a voler comprendere tutto razionalmente: ogni esperienza spirituale viene scandagliata dalla mente, ogni fase e ogni segnale che si riceve. È il desiderio di controllare il percorso con la mente, invece di affidarsi totalmente al percorso spirituale.
Voler gestire la propria crescita spirituale secondo i propri tempi
Anche qui ritroviamo il bisogno di controllare i tempi decisi dalle entità superiori. In questo modo si manifesta frustrazione se non si avanza abbastanza o quando la trasformazione non avviene come si era previsto. È necessario avere fiducia nei tempi divini.
Invidia Spirituale
L’anima non riesce a gioire del bene altrui, sente un dolore silenzioso se vede che altri avanzano più di lei. Nasce dalla mancanza di fiducia nel proprio cammino e dalla sensazione di non essere scelta e amata abbastanza. Può essere spinta a giudicare, isolarsi o a fingere un’evoluzione ancora non integrata. In questo caso, bisogna imparare a riconoscere e gioire della luce e dell’evoluzione che gli altri hanno raggiunto, rendendosi conto che ogni cammino è unico.
Come affrontare e uscire dalla notte oscura dell’anima
La notte oscura dell’anima può durare da un minimo di sei mesi a oltre un anno. Questo accade perché durante tale periodo vengono elaborati molti pattern che l’ego ha creato in un determinato ambito.
Per esperienza, non è un passaggio facile. Ci si sente soli e incompresi dagli altri. Può capitare anche di perdere delle persone durante questo percorso, ma spesso si realizza che, una volta terminata la “notte oscura”, quelle relazioni non erano più allineate alla nostra nuova vita. Una volta completata questa fase, non si torna indietro: si può solo crescere e, di conseguenza, trovare persone e situazioni più consone alla propria nuova “identità”. Si tratta proprio di bruciare vecchi schemi per andare incontro a situazioni più armoniose, salutari e soprattutto equilibrate.
Resistenza allo Sconforto: Lo sconforto può essere davvero intenso; ci si sente spesso abbandonati e senza una direzione chiara. L’importante è non demordere e cercare costantemente il supporto delle guide spirituali. Anche se i loro segni non sono più percepibili con la stessa chiarezza, esse sono comunque presenti. È la natura stessa della “notte buia” a creare questa percezione di distacco.
Accettazione: Il primo e fondamentale passo è accettare questa situazione. Tentare di resistere è controproducente e allunga solamente i tempi del processo. Accettare e comprendere il motivo e l’ambito in cui questa crisi si manifesta, permette di aumentare la consapevolezza e la capacità di lasciar andare il “vecchio”, un passo necessario per la propria evoluzione.
Il Diario: È estremamente utile tenere un diario. Scrivere tutto ciò che si sta vivendo e provando interiormente non solo aiuta a sfogare il dolore, ma permette anche di identificare i blocchi che devono essere superati per abbracciare una nuova fase della vita.
Meditazione: La meditazione è cruciale per ritrovare l’equilibrio in questo periodo. Può aiutare a riconnettersi con il proprio centro interiore, specialmente in un momento in cui si percepisce un distacco dalla propria anima o essenza. Dedicare tempo alla meditazione permette di ritrovare stabilità e chiarezza in una situazione in cui ci si può sentire sopraffatti.

Conclusione
Questo processo, sebbene spaventoso e doloroso, è inevitabile nel cammino di crescita interiore. Sebbene porti con sé sofferenza, i cambiamenti che genera sono così profondi e benefici che la vita si trasforma completamente, soprattutto nelle aree in cui la ‘notte’ si è manifestata (lavoro, famiglia, relazioni, amicizie, ecc.). Con il tempo, tutte le cose si allineano, e mentre la nostra energia interiore cresce, anche la nostra capacità di manifestare diventa più potente e fluida.
Attualmente sto vivendo l’esperienza della notte oscura dell’anima. Il 2 agosto (solitamente si manifesta qualche settimana prima o in prossimità del mio compleanno) sarà un anno dall’inizio di questa situazione. Questo percorso ha richiesto un cambiamento radicale nella mia vita, manifestandosi anche attraverso la malattia.
Gradualmente, ho dovuto affrontare numerosi schemi mentali che si erano consolidati nel tempo per “proteggermi”. Sebbene siano molti, stanno svanendo uno dopo l’altro. Questo processo mi permetterà di emergere con una nuova consapevolezza e di innalzare le mie energie, così da poter manifestare la vita che desidero.
Per approfondire, guarda il video in cui spiego passo passo come funziona: Guarda il video”


